Libri autoprodotti di un autore underground
E' una scelta precisa maturata quando ho accettato, una volta, molti anni fa una proposta editoriale da parte di una sedicente casa editrice del Nord Italia.
I fatti. Mi chiedono un piccolo contributo - ai tempi della Lira - ed io giovane inesperto accetto poiché la spesa è minima. Devo inviare solo alcune poesie e alcune fotografie.
Dopo qualche tempo ricevo a casa un pacchetto. E lì scopro l'arcano: le mie poesie sono state inserite in una piccola antologia (ad hoc) che comprende me e i mostri sacri della Letteratura Italiana. Un'operazione davvero ridicola e a dir poco grottesca. Ricordo di aver chiuso il pacco dopo circa 10 minuti e di averlo rispedito indietro alla casa editrice chiedendo il rimborso.
L'idea dell'autoproduzione la ricavo dallo studio della Letteratura Americana: negli anni della Beat Generation e della contestazione erano numerose le autoproduzioni e le riveste ciclostilate stampate in casa in poche copie. Una specie di crowdfunding.
Perché non seguire l'esempio dei miei amati poeti Beat? Detto, fatto. Conosco numerosi software di impaginazione e così comincio a lavorare al primo libro. Era il 1997.
Scrivo, impagino, disegno la copertina e consegno il file digitale ad una tipografia. Scelgo il tipo di carta per la copertina e il tipo di rilegatura.
I libri non sono in "vendita": non è quello lo scopo. Chiedo un contributo volontario, il crowdfunding, al lettore interessato a sostenere il mio progetto poiché con il denaro ricavato metto in produzione il libro successivo. Non effettuo vendite a scopo di lucro e non traggo guadagno. La copie vengono stampate per regalarle agli amici. E' capitato di averle regalate proprio tutte.
Sono convinto che la distribuzione di copie gratis permetta di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio. Un po' come facevano certe band rock degli anni '70 che dicevano ai loro fans di portare ai concerti i registratori.
Il numero di copie pubblicate è molto limitato tanto che già dal
libro SEO ho deciso di realizzare esclusivamente testi in formato digitale.
In questo modo ho pubblicato otto libri e pubblicherò i prossimi. In questo modo mi tengo lontano dalle case editrici che chiedono denaro agli autori.
Mi è stato raccontato più volte, da amici sparsi per l'Italia, che i miei libri di short stories circolano fotocopiati. Amici hanno visto persone leggere le pagine fotocopiate in treno. Poco male. Sarei incoerente con me stesso e con le mie idee se dicessi di essere scandalizzato.
La
putìa produce idee, immagini e voglia di pensare.
Le idee devono circolare e creare altre idee.